Cominciamo dalla terra

Agricoltura e biodiversità

Non c’è buon cibo senza buoni pascoli, soprattutto in montagna

Perché

Qui in appennino era impensabile acquistare altrove e trasportare il fieno per le vacche: costava troppo e le strade erano poche e impervie. Chi voleva diventare allevatore doveva anche imparare a coltivare i campi, che qui non sono proprio campi… ma fianchi più o meno scoscesi di monti e colline. E per coltivarli occorrono capacità non banali: conoscere il terreno, valutare l’esposizione al sole e al vento, decidere cosa piantare e quando raccogliere.

Come

Seguire l’intera filiera resta ancora la soluzione migliore per vivere e lavorare.
Oggi noi agricoltori di montagna siamo i custodi del territorio, consapevoli dell’importanza del nostro ruolo per mantenere la biodiversità e prevenire dissesto idrogeologico.

Cerchiamo di mantenere pulita l’aria, l’acqua e la terra per vivere meglio noi e far vivere meglio gli altri.

Usiamo solo concime naturale, ovvero il letame, prodotto dalle nostre mucche. Come una volta, non c’è bisogno di diserbanti, pesticidi, annaffiature forzate: la natura fa tutto da sola.

Cosa

Ai Segarati curiamo i prati stabili e coltiviamo erba medica, loietto e pisello proteico, che diamo da mangiare alle nostre vacche. Abbiamo deciso di seminare varietà antiche di cereali e legumi, non per moda, ma perché si adattano bene a un clima di montagna. Abbiamo recuperato:

  • frumento antico di varietà “Ardito” per la produzione delle nostre farine macinate a pietra;
  • orzo distico per la produzione della nostra birra artigianale,
  • lenticchie di varietà Elsa, ottime per la preparazione di zuppe e per accompagnare il cotechino.

Dalle piante di lavanda perenne e menta selvatica estraiamo l’olio essenziale.
Con i fiori di viola, le bacche di corniolo e di ginepro prepariamo gustosi liquori.

Insomma, la natura offre tutti ciò che serve a chi ama i prodotti genuini, che “sanno di montagna”.